Stesura di un libro: le trappole da evitare

da | 22-11-24 | Tecniche di scrittura

Eccoci giunti al momento che tanto attendevi, quello in cui puoi sgranchirti i polpastrelli e prepararti a pigiare sulla tastiera: è arrivato il momento di scrivere! Spesso si salta subito alla stesura di un libro e si inizia a scrivere non appena ci viene in mente un’idea. Tuttavia, questo è il metodo migliore per bloccarsi e/o scrivere un romanzo insoddisfacente: soprattutto per chi decide di scrivere narrativa storica.

Tu, però, sei differente. Avendo letto i miei articoli precedenti, hai lavorato in modo graduale e ora hai tra le mani una documentazione e una progettazione di tutto rispetto. Ora è il momento di trasformare questo materiale nel tuo prossimo romanzo!

Prima stesura: mettere la parola “fine”

Foto della parola "end" scritta con lettere di legno.

Il metodo che ti andrò a esporre, non di mia invenzione ma che trovo estremamente funzionale, consiste in un processo di stesure multiple. Spesso, a riguardo, si parla di “stesura” e “revisionedi un libro, intendendo con la prima la scrittura vera e propria, mentre con la seconda il processo di correzione della prima. Cosa che ho fatto anch’io con il mio primo articolo. Tuttavia, di solito preferisco parlare di “stesure consequenziali” per due motivi: l’importanza della linearità e la diversa conformazione di ogni stesura.

Della linearità ho già parlato qui, motivo per cui ogni revisione dovrà essere fatta dall’inizio alla fine: procedendo, quindi, come una vera e propria stesura. Ora parleremo di come ogni nuova stesura di un libro si differenzi dalla precedente, iniziando dalla prima.

Live fast, write fast

Foto di un uomo in bicicletta su uno sfondo che rende l'idea di "velocità".

Perché è così importante terminare la prima stesura di un libro il prima possibile? Non per questioni di gara o di velocità fine a sé stessa, bensì per evitare che si manifestino i famigerati blocchi di scrittura. Finché non abbiamo messo tutto su carta, infatti, potremmo sperimentare la tendenza a procrastinare, a rileggere ciò che abbiamo scritto, ad aggiungere scene e così via. Questo ritarderà il momento in cui avremo la stesura di un libro completa. Solo quando questo momento sarà arrivato, infatti, potremo passare alla fase di seconda stesura: la prima delle revisioni.

Scrivi da ubriaco

Foto di alcune bottiglie di liquori.

Hemingway, in una delle sue famosissime massime sulla scrittura, una volta pare che disse: “Scrivi da ubriaco e revisiona da sobrio”. Non so se intendeva in senso letterale o meno (e se ti può essere d’aiuto, puoi anche intenderla così!), ma il significato più profondo di questa affermazione è quello di lasciar scivolare via la prima stesura di un libro, lasciandoci guidare da uno stato di “ebbrezza”.

Solo con le stesure successive bisognerà accendere il cervello e rendere leggibile la nostra prosa. A tal proposito, ti condivido una bellissima scena del film Scoprendo Forrester, in cui uno straordinario Sean Connery esemplifica alla perfezione questo concetto.

Chi trova un alpha reader, trova un tesoro

Foto di un finto tesoro "piratesco".

Per concludere il discorso sulla prima stesura di un libro, non poteva mancare un accenno alla figura dell’“alpha reader”. Abbiamo già parlato di beta e gamma reader in questo articolo, ma ho tralasciato volutamente ogni accenno agli alpha perché, a mio avviso, hanno delle peculiarità specifiche.

Caratteristiche di un alpha reader

Infatti sono dell’idea che ci debbano essere requisiti specifici per scegliere un alpha reader. Questi requisiti non hanno a che vedere con le competenze tecniche, bensì con il rapporto che c’è tra chi scrive e l’alpha. Con quest’ultima figura, infatti, è bene che ci sia un rapporto stretto (di amicizia o altro) perché andrà a leggere il nostro manoscritto in una fase embrionale. E difficilmente ci si sentirà a proprio agio nel far leggere un testo di questo tipo a un perfetto estraneo. 

Inoltre, l’alpha reader dovrà dare suggerimenti che hanno a che fare con la struttura e il contenuto del romanzo, e quindi è bene che sia a conoscenza di quale sia stato il processo di scrittura: cosa che un estraneo non potrà sapere. Ma se avrai un amico o un partner che si presterà a ricoprire questo ruolo, avrai ottenuto una bella marcia in più!

Seconda stesura: ora si fa sul serio

Uno dei consigli che sento dare più spesso in relazione alla revisione è quello di lasciar riposare il testo per un periodo variabile (da poche settimane a qualche mese). Per me questo è un po’ un falso mito

Ovviamente è necessario prendere le distanze dal testo prima di revisionarlo, ma questo non sarà necessario con la seconda stesura di un libro. Infatti, se avrai rispettato il principio della linearità e non avrai riletto e corretto quanto scritto, il testo ti apparirà estraneo a sufficienza anche solo dopo pochi giorni e avrai risparmiato una bella quantità di tempo.

Rendi leggibile il tuo testo

Foto di alcuni fogli scritti a mano, con sopra una penna rossa e appoggiati su un tavolino di legno accanto a una tazza di caffè.

Per scrivere la prima stesura di un libro, ti ho esortato a buttare giù il testo senza badare a quanto faccia schifo stilisticamente. E lo ribadisco. La prima stesura deve fare schifo. Altrimenti c’è qualcosa che non va.

Proprio per questo motivo, nell’approcciarti alla seconda stesura dovrai rendere stilisticamente decente il testo. Non dovrà essere perfetto, e sicuramente sarai ancora lontano dal far raggiungere al tuo libro la sua forma definitiva. Tuttavia, dovrai sforzarti di scrivere al meglio delle tue capacità perché questo sarà il testo che andranno a leggere i tuoi beta reader.

Due modi per scrivere con i beta

Gestire l’interazione e il rapporto con i beta spetterà a te. Qui, però, voglio darti degli spunti per affrontare al meglio la seconda stesura in previsione della loro lettura. Potrai infatti procedere in due modi: scrivere tutta la prima stesura e poi inviarla ai beta, o scrivere di volta in volta un certo numero di capitoli e inviarli subito ai beta.

Metodo 1

Questo primo metodo è quello più semplice, perciò è quello che ti consiglio se sperimenti questo metodo per la prima volta o ancora non ti senti sicuro. 

Il vantaggio è che potrai gestire in autonomia le tempistiche senza avere ansia o pressioni. D’altro canto, lo svantaggio è che ci impiegherai più tempo. Infatti, una volta terminata tutta la stesura di un libro, dovrai aspettare di ricevere tutti i feedback dei beta prima di procedere con la successiva. Cosa per cui potrebbe volerci anche molto tempo.

Metodo 2

Al contrario, questo metodo ottimizza al massimo le tempistiche. Infatti, scriverai la seconda stesura di pari passo alla lettura dei beta, così, una volta terminata, potrai passare alla successiva senza aspettare troppo. Lo svantaggio è che devi essere sicuro di portare a termine la stesura. 

In caso di intoppi di qualsiasi tipo, ripensamenti, o difficoltà a proseguire, rischierai di lasciare i beta nel bel mezzo della storia. Inoltre, dovrai essere sicuro di riuscire a terminare i capitoli entro lassi di tempo non troppo lunghi. Anche se quest’ultimo aspetto lo puoi sfruttare a tuo vantaggio per evitare procrastinazioni.

Terza stesura: fai riposare il testo

Foto di un gatto che sonnecchia in una cesta.

Dopo che avrai ricevuto l’ultimo feedback dei beta, potrai passare alla terza stesura: quella in cui integrerai sensibilità diverse dalla tua. I feedback dei beta, infatti, ti apriranno non uno, bensì diversi mondi. Ti diranno cose sul tuo libro che non avresti mai immaginato, confermeranno o smentiranno i tuoi dubbi, faranno osservazioni che magari non c’entrano assolutamente niente. A prescindere da tutto questo, tu ringraziali, perché ti stanno dando un aiuto preziosissimo.

Su come interpretare i loro feedback avevo già scritto nell’apposito articolo. Come per la seconda stesura, potrai procedere nei due modi che ho esposto, con un’unica differenza: qui dovrai far passare effettivamente del tempo.

A differenza della prima stesura di un libro, scritta di getto, la seconda sarà più “rimasticata”. Arriverai a conoscere il tuo testo a un livello più profondo, motivo per cui sarà necessario (questa volta sì) lasciar trascorrere il tempo necessario a prendervi le distanze.

Quarta stesura: non esagerare

Foto della tastiera di un pc con un cono con la scritta "caution" sopra.

Se la terza stesura di un libro sarà il frutto dell’incontro tra i beta reader e il tuo testo, la quarta sarà frutto dell’incontro tra i gamma reader e la terza stesura.

Ora avrai un testo molto più rifinito di quello originario. Le tue pagine sono state lette da persone con sensibilità molto diverse e avrai scelto con attenzione cosa modificare e cosa no. Anche a livello stilistico, avrai avuto occasione di migliorare la qualità del testo a ogni passaggio.

Una volta terminato di implementare i feedback dei gamma nella quarta stesura, il tuo testo può essere considerato pronto, se non per essere pubblicato, almeno per essere sottoposto al vaglio di un editor o di un editore. A seconda di che tipo di pubblicazione vorrai intraprendere.

“Ma come, quindi le stesure sono solo quattro?”, ti potrai star chiedendo. “E allora tutte quelle persone che revisionano settordici volte i loro testi?”

Non esagerare con le stesure

A tal proposito, ti metto in guardia dall’andare oltre le quattro stesure. Certo, se ne vorrai fare anche una quinta per stare più sicuro non succede niente, ma il rischio è quello di perdere la cognizione di cosa stai modificando.

Più revisioni il testo, più arrivi a conoscere il testo in profondità. E quando conosci qualcosa troppo bene, rischi di non vedere più le cose che non funzionano. Come quando si passa troppo tempo insieme a una persona e non se ne vedono più i lati negativi. O come quando sentiamo una barzelletta troppe volte, al punto che non fa più ridere.

Inoltre, oltre la quarta stesura revisionerai il testo senza l’ausilio di persone esterne. E sebbene tu possa senz’altro radunare altri gruppi di persone oltre i gamma reader, rischi di entrare in un loop dal quale potresti anche non uscire più.

Conclusione

In questo articolo ti ho illustrato un metodo sicuro e affidabile non solo per ottimizzare il tempo della stesura di un libro, bensì anche per evitare di incappare in blocchi e trappole mentali. Teoricamente, seguendo questa guida potresti scrivere qualsiasi tipo di romanzo, dall’inizio alla fine, in relativamente poco tempo. A patto, però, di avere una progettazione degna di questo nome.

Naturalmente questo non ti proteggerà dagli ostacoli che incontrerai. Ed è giusto così. Il mio compito in quanto editor, infatti, non è quello di proteggerti dalle difficoltà della scrittura, ma quello di aiutarti ad affrontarle e superarle.
Se sceglierai di seguire questa guida e, alla fine del tuo ciclo di stesure, ti sentirai pronto ad affidare il tuo manoscritto a un editor, contattami: insieme, porteremo il tuo romanzo a un livello ancora superiore!