Dopo la mia guida pratica su come si scrive un romanzo storico, mi sono detto: perché non completare il quadro con una carrellata di indicazioni su come non si scrive un romanzo storico?
Disclaimer: contenuto ad alto tasso di ironia, da NON prendere troppo sul serio. Anche se, come insegnano i fool shakespeariani, a furia di scherzare si finisce per dire la verità!
Basta pipponi!
Ti ho visto, hai appena sciorinato un pippone di tre pagine sulla tua ultima ricerca. Questo è proprio come non si scrive un romanzo storico. Come dici, non sai cos’è un pippone? Allora guarda questo video esplicativo tratto dalla serie Boris.
Bene, ora che sai cos’è un pippone (conosciuto in ambito editoriale come “spiegone” o “infodump”), torna indietro sul tuo documento Word e prova a riformulare quel lungo blocco informativo. Sono tutte informazioni che è necessario dare adesso? Esiste un modo più snello e dinamico per fornire tutte le informazioni necessarie (magari un dialogo)?
Ricordati che, parafrasando il personaggio di Valerio – interpretato dal magistrale Marco Giallini – i lettori ti staranno a sentire per due-due paragrafi e mezzo al massimo, perciò sfrutta nel migliore dei modi questo piccolo spazio.
Non fare l’estremista!
Tranquillo, la politica in questo caso non c’entra niente. Nell’ambito della narrativa storica, si può essere estremisti in due modi diversi:
- essere eccessivamente rigoroso e pedante nell’esposizione di fatti storici;
- indulgere troppo nella narrazione “a effetto” dimenticandosi del contesto storico.
Del resto i filosofi scolastici medievali, citando i classici greci e latini, formularono la sentenza: in medio stat virtus.
Scrivere un romanzo storico è come camminare su una fune sospesa tra due grattacieli, è un costante gioco di equilibrio. Un piccolo sbilanciamento e si finisce dritti nel vuoto.
Per cui, trova il tuo centro di gravità permanente, per citare Battiato, e cerca sempre il giusto equilibrio e il giusto compromesso. Come dici, ti sembra qualcosa di molto difficile? Be’, ti posso assicurare che lo è davvero!
Non te la tirare!
Credo che tirarsela sia una delle peggiori cose che possa fare chi scrive romanzi storici. Il nostro genere soffre già del pregiudizio di essere noioso; se poi ci si atteggia anche a professoroni, il rischio di danneggiare ulteriormente la narrativa storica aumenta. Chi sa come non si scrive un romanzo storico non ha bisogno di comportarsi in questo modo.
Quali sono i modi in cui se la può tirare chi scrive romanzi storici? Principalmente due:
- note a piè di pagina;
- bibliografia.
Chiariamoci, non è la presenza in sé di questi apparati paratestuali a essere problematica, quanto il loro utilizzo. Andiamo a vedere più nel dettaglio il perché.
Note e bibliografia: servono davvero?
Le note a piè di pagina sono un tema controverso: c’è chi le trova utili, chi le detesta. Personalmente, per quanto riguarda i romanzi, appartengo alla seconda categoria. Le note interrompono il flusso di lettura, e in narrativa è vietato interrompere il flusso. Per cui, vietato (se deciderai di lavorare con me) inserire le note nel tuo romanzo storico.
Per la bibliografia il discorso è un po’ diverso. Trattandosi di un paratesto da collocarsi alla fine, la sua presenza può essere irrilevante per la fruizione del romanzo. Tuttavia, ti consiglierei di pensarci due volte prima di inserirla.
Fare una ricerca approfondita è necessario, ma la ricchezza della documentazione dovrebbe emergere dal testo, dai dettagli storici che hai inserito. Non serve a nulla, quindi, inserire una bibliografia di cinque pagine, se poi non riuscirai a inserire nel modo corretto le informazioni che hai ottenuto da quelle fonti.
Non isolarti!
Si dice spesso che l’uomo non è un’isola e io credo molto in questo. Perciò, smettila di essere Robinson Crusoe e non isolarti nel tuo lavoro di scrittura.
Ti stai documentando? Visita le biblioteche e gli archivi, parla con chi lavora in questi posti per carpire informazioni che magari non troverai nei documenti.
Ti trovi, invece, nella fase di progettazione e stesura? Coinvolgi qualche tuo amico e fate brainstorming insieme. Fai leggere le tue bozze a qualche beta reader e integra le loro sensibilità nel tuo testo.
Infine, quando avrai un manoscritto pronto, rivolgiti a un editor specializzato in narrativa storica per avere un vantaggio sleale su tutti gli altri. No, non è una marchetta. Di editor specializzati in narrativa storica ce ne sono diversi. Ma se questa guida ironica su come non si scrive un romanzo storico ti è piaciuta, dai un’occhiata ai miei servizi: le porte per te saranno sempre aperte (almeno fino a esaurimento dei posti in agenda!)